Quante volte, fino a oggi, vi sarete imbattuti nel termine “partenopeo”? Sicuramente molte e, probabilmente, avrete dato a questa parola il significato più diffuso, quello conosciuto da tutti, cioè l’avrete associata, giustamente, alla città di Napoli, dandole il significato di “napoletano”.
Il termine “partenopeo” è, infatti, un ulteriore modo di riferirsi a un abitante della città vesuviana, ma la sua etimologia è molto antica e nasconde una nascita che si dipana tra storia e leggenda.
Secondo la mitologia Partenope era la più bella delle sirene, capace di rivaleggiare in bellezza anche con Venere, era una delle ammaliatrici che rappresentavano la rovina dei naviganti, i quali non resistevano al loro canto e finivano per essere uccisi.
Partenope ebbe, però, la sventura di innamorarsi perdutamente dell’unico uomo capace di resisterle, il furbo Ulisse, che si fece legare all’albero maestro della sua nave, pur di non essere tentato dal suo canto.
La sirena non poté sopportarlo e, ormai pazza d’amore, si suicidò. Il corpo, narra la leggenda, fu trasportato dai mari sulle sponde italiche, fin dove, anni più tardi, alcuni esuli di Rodi, fondarono una città in suo onore, chiamandola Partenope.
La quale venne poi distrutta in una battaglia tra Etruschi e Cumani, i quali, una volta vinta la guerra, fondarono una nuova città, vicina a Partenope, e la chiamarono Neapolis. Quest’ultima con il passare dei secoli divenne sempre più importante ed estesa, tanto da occupare anche il territorio dove prima era sorta Partenope, fino ad assumere nome e fisionomia dell’odierna Napoli.
Partenopeo, quindi, significa sì, napoletano, ma ricorda anche quella splendida sirena, morta per amore, il cui corpo risiede, secondo la leggenda, nell’altrettanto meraviglioso golfo di Napoli.
La Redazione.
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Commento postato il 26/03/2011 da "kiara"
billoooo ade se mi dicono " partenopeo" posso spiegare tutta la storia ; )